Archivi privati

Depositati o acquistati dalla amministrazione archivistica, presso l'Archivio di Stato di Massa sono conservati archivi privati di famiglie che nel passato hanno sostenuto un ruolo determinante nell'ambito politico e di governo sia preunitario che postunitario, unitamente a quelle famiglie che, pur non essendo state alla ribalta polica, conservano materiale documentario importante sotto il profilo economico, politico, socioeconomico, tecnico-scientifico e storico-artistico.

Stemma dei marchesi Malaspina di Mulazzo

  • Archivio Ceccopieri Luciani (1324-1775)

L'archivio racchiude per lo più documenti riferentesi ai conti Luciani, imparentati coi Ceccopieri, a seguito del matrimonio del conte Bernardo con una componente della famiglia. Tuttavia in questo archivio è presente anche documentazione proveniente dall'archivio ducale in quanto estrapolata dal conte Bernardo, primo ministro del duca di Massa Alderano Cybo (1715-1731), e mai reinserita.

  • Archivio Malaspina di Olivola (1352-1816)

Acquistato nel 1890, questo Archivio contiene documenti riguardanti i rapporti intercorsi fra i Marchesi Malaspina di Olivola e quelli di Pontebosio e di Fosdinovo, con il Ducato di Massa e le corti di Parma e di Ferrara, unitamente a carte inerenti all'Impero, al Granducato di Toscana e alla Repubblica di Genova. Particolare bellezza e preziosità rivestono le mappe disegnate per la risoluzione di questioni di confine verificatesi tra i marchesi Malaspina di Olivola e quelli confinanti di Pontebosio e Monti di Licciana.

  • Archivio Lazzoni (1615-1901)

L'archivio, depositato nel 1996, conserva carteggi, atti notarili, titoli onorifici, cause, atti riguardanti i beni patrimoniali e l'attività industriale svolta dai conti Lazzoni nel settore dell'escavazione e commercio dei marmi del Carrarese; sono presenti numerose scritture attinenti cause civili e penali (probabilmente riconducibili alla professione legale svolta da alcuni membri della famiglia) e documenti relativi alle famiglie Lizzoli, Triscornia e Vanelli.

  • Archivio Fantoni (sec. XVI-1915)

Acquistato nel 1943, contiene una ricchissima e variegata documentazione di natura privata, della famiglia dei conti Fantoni di Fivizzano. Sono conservati anche documenti pubblici, rimasti nell'archivio di famiglia, poiché molti suoi membri ricoprirono cariche pubbliche. Di grande valore storico risulta la raccolta di lettere a Giovanni Fantoni, Labindo in Arcadia, inquieto rampollo della nobile famiglia, poeta di grande valore ed intellettuale in odore di giacobinismo e, più tardi, segretario perpetuo dell'Accademia di Belle Arti di Carrara, incarico che manterrà sino alla morte , avvenuta nel 1807. Le medesime sono indirizzate al poeta e da lui ai suoi illustri interlocutori, tra i quali Melchiorre Cesarotti e Calzabigi de' Ranieri. Importante è la raccolta di strumenti didattici approntati per l'educazione dei giovani, segno di particolare modernità e sensibilità per i problemi pedagogici, in un periodo del resto permeato di razionalismo, componente fondamentale dell'illuminismo.

  • Archivio Fantoni Picciolli (1701-1900)

Acquistato nel 1997, questo archivio contiene documentazione appartenente all'Archivio Fantoni, famiglia da cui discendono i Picciolli. Di particolare interesse risultano le lettere del poeta, conte Giovanni Fantoni, inviate all'amata Giuseppina Grappff, viennese, camerista della Regina di Napoli Maria Amalia di Borbone. Le medesime ci permettono di conoscere il giovane Fantoni anche sotto l'aspetto amoroso e non solo di poeta e di intellettuale. Nell'archivio sono anche conservati documenti inerenti all'attività politica di Agostino Fantoni e Ludovico Fantoni.

  • Archivio can. Pietro Andrei (secc. XVIII-XIX)

Acquisito in deposito nel 1975 il fondo contiene anche documenti dei secc.XV-XVI. Comprende studi sulla storia di Carrara e della Lunigiana ed una raccolta di notizie desunte, da parte del canonico Pietro Andrei (morto nel 1877), dallo spoglio di vari archivi della regione. Particolare importanza assumono le indicazioni sugli artisti carraresi e forestieri, con particolare riferimento agli scultori. Sono presenti anche corrispondenza della famiglia Andrei (sec. XIX) ed atti della famiglia Triscornia (sec. XVIII).

Stemma dei Malaspina del ramo dello spino fiorito

  • Archivio Giuseppe Bernieri (1859-1898)

Depositato nel 1932, questo archivio, sia pur di piccolissima entità (bb.3), racchiude documentazione interessante per quanto attiene alle cave di marmo nel territorio massese, alla ferrovia marmifera di Carrara, al ritiro di S. Luigi alle Grazie di Volpigliano, primo nucleo di quell'istituzione che poi diventerà, nel 1841, la congregazione delle Figlie di Gesù per la scuola di Carità.

  • Archivio Luigi Nardini (1858-1859)

Depositato nel 1912, questo archivio, costituito da una sola unità archivistica, raccoglie verbali di interrogatori effettuati a detenuti sospettati di appartenere a società segrete. Sono gli ultimi anni del dominio dei duchi d'Este, che dovranno nell'aprile del 1859 abbandonare in tutta fretta l'Italia, ed è per questo che le autorità giudiziarie stringono maggiormente i freni, paventando l'ormai inesorabile tramonto degli Este, per cedere il passo ai Savoia ed alla realizzazione dell'Unità d'Italia.

  • Archivio Bechini-Ciuffardi (1931-1957)

Depositato nel 1994 l'Archivio Bechini-Ciuffardi raccoglie sin dall'inizio la documentazione prodotta dalla omonima Ditta, dedita all'attività di estrazione, segagione e vendita del marmo. Unitamente all'abbondante corrispondenza commerciale con istituti bancari vi è quella intercorsa con vari laboratori di marmo, tra cui uno in particolare che otteneva commissioni di opere dal Vaticano. Ai fini della ricerca socio-economica del periodo bellico e post-bellico meritano di essere segnalati Libri mastri (1942-1944), Libri giornali (1949-1956), Libretti dei marmi e Libretti di cava (1934-1957), con l'indicazione del tipo e quantità di marmo estratto giornalmente, e di cui attualmente non esistono più filoni, Libri paga, Libri paga quindicinali (1942-1956).

  • Archivio Antonio Bernieri (secc. XVIII-XX)

Depositato nel 1993, l'archivio comprende corrispondenza e documenti relativi all'attività politica dell'on. Antonio Bernieri (1917-1990), deputato del Partito Comunista Italiano ed una raccolta di atti, da lui costituita, riguardanti la storia del Carrarese dal sec. XVIII: in particolare l'industria del marmo, il movimento operaio e la lotta di liberazione. Il Bernieri, autore di libri e saggi di storia, nel 1978 scrisse una biografia di Gino Menconi (1899-1944), grande attivista prima del Partito Repubblicano, poi del Partito Comunista Italiano. Del medesimo, condannato al confino a Ventotene (1937-1943) durante il Regime Fascista, rimangono, tra le altre cose, i quaderni di appunti di storia, redatti in quel periodo.

  • Archivio ing. Isidoro Raffo (1820-1867)

Acquisito nel 1911, l'archivio Raffo rappresenta uno degli archivi privati più importanti conservati presso l'Archivio di Stato di Massa. Contiene perizie, relazioni e disegni geometrici di Isidoro Raffo (1789-1869), nella sua veste di ingegnere del Comune negli anni 1817-1820, 1826-1861 e 1864-1865. Tra i vari documenti da segnalare due volumi di statistica del Ducato di Massa e Principato di Carrara e volumi appartenenti ad ospedali e corporazioni religiose dal 1826 al 1865. Numerose le carte riguardanti i precetti ricevuti da magistratura giudiziaria, cartelle catastali, prontuari delle stime, statistiche, quinternetti di "abbozzi di campagna" (terrilogi). L'intensa attività del Raffo mostra importanti aspetti per la storia locale, ne sono conferma i tentativi, peraltro falliti, di progetti di ingegneria civile e idraulica, per la realizzazione di canali irrigatori per il miglioramento dell'agricoltura oltre a progetti di edifici di pubblica utilità, di stabilimenti per la lavorazione del marmo, di opere di abbellimento delle città di Massa e di Carrara. L'attività del Raffo fu continuata dal figlio Filippo (1868-1884).

  • Archivio Lili e Alberto Cei

Dopo la scomparsa di Lili Lucchetti Cei e per volontà dei suoi eredi, è stato creato, nel 2013, un Archivio Lili Lucchetti e Alberto Cei, raccolto in 18 buste, sedici delle quali contengono, in prevalenza, documenti relativi ai testi  dei saggi di fine anno della scuola di dizione e recitazione “Il Piccolo Palcoscenico”, creata da Lili Cei e attiva a Massa dal 1964 al 2003. Si tratta di manoscritti, dattiloscritti, trascrizioni di riduzioni teatrali di grandi commediografi e poeti come Goldoni, Molière, Gozzano, Pascoli, o ancora di scrittori locali (come Ubaldo Bellugi), alcune raccolte di poesie per bambini delle quali Lili stessa è autrice; e ancora, bigliettini scritti dagli allievi della scuola, la corrispondenza con il Comune di Massa per ottenere l'uso del Teatro Guglielmi, dove mettere in scena i saggi di fine anno; nonché, articoli di giornali relativi a queste rappresentazioni, che quasi ininterrottamente, dal 1964, appunto, fino al 2002, si sono succedute in teatro e in altre sedi della città. Ed è stato proprio con le sue  letture pubbliche e con i saggi teatrali dei suoi allievi che Lili Lucchetti Cei ha dato un appassionato e costante contributo alla valorizzazione della Cultura nella città di Massa, dove ha vissuto, da poco dopo il suo matrimonio, fino al 2013.

Il materiale riguardante Alberto Cei, ingegnere alla Olivetti, è relativo, invece, all’attività di pittore, che ha affiancato da sempre il lavoro di dirigenza nell’azienda fondata da Adriano Olivetti.

  • Raccolte e miscellanee

Di notevole interesse risulta anche l'archivio dei Manoscritti (secc. XIV-XIX) che comprende cronache, annali ed appunti relativi alla storia di Massa e della Lunigiana.